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Last Updated on February 21, 2011

Devo ammettere che la strategia Intel in ambito sicurezza e mobile mi sta incuriosendo molto. Commentando il matrimonio dell’anno tra Nokia e Microsoft, in particolare sin dalle prime voci che si rincorrevano da dicembre 2010, mi ero sbilanciato affermando che un terzo incomodo sarebbe stato invitato al banchetto nuziale dell’anno: Intel, il gigante dei processori di Santa Clara che, assieme al colosso finlandese di Espoo, stava sviluppando MeeGo, il sistema operativo basato su Linux, nelle idee degli sviluppatori l’anti-Androide che avrebbe dovuto (sigh!) equipaggiare smartphone di fascia alta e tablet.

Ovviamente nulla lasciava presagire che il maggior produttore di processori al mondo, imbarcatosi in questa improvvida avventura con i finlandesi, fosse stato mantenuto all’oscuro della sotta linea rossa che nel frattempo si stava sviluppando tra Redmond ed Espoo… Anzi, virtualmente il colosso di Santa Clara avrebbe potuto avere una parte importante nell’improbabile sodalizio, ad esempio fornendo i processori, settore in cui Intel soffre la concorrenza di Qualcomm e ARM.

Alla fine gli eventi hanno lasciato un po’ spiazzati tutti gli osservatori. Windows Phone 7 e MeeGo sono due fardelli troppo ingombranti (e onerosi in termini di risorse di sviluppo) all’interno di una stessa offerta, così il  primo frutto del matrimonio  finnico-americano è stato il ridimensionamento di MeeGo (a cui sembrerebbe stesse lavorando team composto da soli 3 sviluppatori esterni). Niente di strano, se non fosse che Chipzilla (questo il simpatico soprannome con cui spesso ci si riferisce simpaticamente al gigante dei processori) sembrerebbe fosse realmente all’oscuro della trama che si stava snodando tra le due sponde dell’Atlantico. Una volta incassato il colpo, Intel ha ribadito la propria intenzione di proseguire con MeeGo (affermando addirittura che al posto di Nokia avrebbe sposato Android). I fan di Matrix ricorderanno la celebre frase di Morpheus: “Al destino non manca il senso dell’Ironia”, e difatti non può che esserci ironia nel fatto che solo un anno fa (il 15 febbraio 2010) Nokia e Intel a Barcellona battevano la grancassa del marketing per annunciare la nascita di MeeGo dalle ceneri dei propri sistemi operativi Maemo e Moblin.

In teoria il colosso di Santa Clara ha le risorse e i mezzi per affrontare una scommessa del genere ma la sfida si presenta estremamente ardua, non solo per il ritardo con cui il sistema operativo si presenta sul mercato, ma anche perché, e la mossa di Nokia lo dimostra, la guerra dei sistemi operativi mobili si combatte soprattutto con gli ecosistemi di sviluppatori e applicazioni che si sviluppano attorno. Anche in questo caso il ritardo è notevole vista la posizione consolidata di Apple, la crescita di Android (a cui sembrerebbe stia cercando di agganciarsi anche RIM con una Virtual Machine che consentirebbe di far girare le applicazioni  native dell’Androide) e le difficoltà che la stessa Microsoft sta incontrando per guadagnarsi un suo spazio vitale.

Ciò nonostante la strategia di Intel verso il mondo mobile continua imperterrita per la sua strada. Dopo gli annunci relativi al sistema operativo a Barcellona è arrivato l’atteso annuncio relativo alla nuova generazione di processori per dispositivi mobili, battezzata Medfield (ironia della sorte potranno far girare il Sistema Operativo Androide!), processori che, nelle intenzioni degli ingegneri, promettono scintille (è proprio il caso di dirlo) nei confronti della concorrenza (ARM in testa) soprattutto per quanto riguarda durata e consumo energetico.

Ma Intel non si è fermata qui e, a conferma della necessità di creare un ecosistema di applicazioni, il colosso dei processori, tramite il suo braccio armato finanziario Intel Capital, ha proseguito la sua opera di finanziamento di startup nel mondo mobile.

Naturalmente quando si parla di Intel, la strategia del mondo mobile si incrocia inevitabilmente con la sicurezza: questa era  stata una delle chiavi di interpretazione della maxi acquisizione di McAfee (approvata dalla Comunità Europea solo 26 gennaio di quest’anno) i cui primi frutti si dovrebbero vedere nella seconda metà del 2011 (ma è probabile che il know-how del produttore rosso di sicurezza possa trovare ulteriori applicazioni per i dispositivi mobili). In questo campo potrebbe avere applicazione anche una interessante tecnologia di autenticazione che il gigante dei processori sta sviluppando insieme a Symantec, il principale concorrente di McAfee (o meglio di se stessa) e con la  ulteriore collaborazione di Vasco, gigante europeo dell’Autenticazione. Questo improbabile terzetto è attualmente al lavoro su una rivoluzionaria tecnologia di autenticazione chiamata Identity Protection Technology, o IPT, che nelle sua versione iniziale sarà cablata all’interno dei nuovi processori i3, i5 e i7. Con questa tecnologia Intel  mira ad ampliare la propria sfera di azione sui servizi di autenticazione (ad esempio home banking) rendendo un processore in grado di generare una one-time password (OTP) per autenticarsi verso un sito compatibile precedentemente accoppiato. Un patto con il Diavolo Symantec? Solo Parzialmente visto che Symantec controlla Verisign, uno dei principali fornitori di servizi di autenticazione, e che probabilmente è la tecnologia coinvolta in questo accordo.

A prescindere dal fatto che la scommessa MeeGo venga vinta o meno, Intel è comunque molto attiva su molteplici fronti, motivo per cui, nel 2011, questo produttore andrà tenuto d’occhio.

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