Last Updated on February 20, 2011
Dopo i turni di McAfee e Symantec è la volta di Cisco: il gigante dei router e della sicurezza perimetrale ha da poco pubblicato il proprio Cisco 4Q10 Global Threat Report che riflette i trend della sicurezza su scala globale da ottobre a dicembre 2010.
Il report Cisco si differenzia leggermente dai documenti precedentemente citati poiché proviene da un produttore di sicurezza focalizzato su soluzioni di rete, e si basa inoltre su dati di traffico raccolti dalla propria rete di sensori di Intrusion Prevention (IPS), di dispositivi di sicurezza IronPort per la posta e per il traffico Web, dai propri servizi di gestione remota Remote Management Services (RMS), ed infine dai porpri servizi di sicurezza basati sul Cloud ScanSafe.
Picco di Malware in Ottobre
Gli utenti Enterprise in media hanno registrato, nel periodo in esame, 135 impatti di nuovo malware al mese, con un picco di 250 eventi al mese in ottobre, mese che ha visto anche il più elevato numero di host intercettati ospitanti web malware che si è attestato a 16.905. In totale nel periodo sono stati rilevati 38.811 eventi web risultanti, in totale, a 127.622 URL.
Il traffico correlato ai motori di ricerca si è attestato a circa l’8% del web malware con la maggior percentuale, pari al 3.84%, proeveniente da Google, in notevole calo rispetto al 7% della stessaa tipologia di traffico rilevata nel terzo quarto. Il traffico di tipo webmail si è invece attestato all’1%.
Il malware Gumblar (caratterizzato del redirigere le ricerche) ha compromesso in media il 2% delle ricerche nel periodo Q4 2010, anche in questo caso in netto calo rispetto al picco del 17% raggiunto a maggio 2010.
Per quanto concerne gli exploit applicativi, Java l’ha fatta da padrone: la creatura di SUN Oracle ha sbaragliato la concorrenza, posizionandosi al 6.5%, una percentuale quasi quattro volte maggiore rispetto alle vulnerabilità inerenti i file PDF.
I settori verticali più a rischio sono risultati essere il Farmaceutico, Il Chimico, e il settore dell’energia (gas and oil), probabilmente per quest’ultimo ha contribuito anche il malware Night Dragon.
Attività delle BotNET
Le analisi rese possibili dai dati raccolti mediante i sensori IPS e i servizi gestiti hanno consentito di tracciare le attività delle botnet nel periodo preso in esame. I dati hanno evidenziato un leggero aumento del traffico generato dalle Botnet, soprattutto per quanto riguarda Rustock, la rete di macchine compromesse più diffusa, che ha avuto un picco notevole al termine dell’anno.
Per quanto riguarda le signature di attacco maggiormente rilevate, al primo posto spiccano le “Iniezioni SQL” (Generic SQL Injection), a conferma del fatto, indicato da molti produttori, che nel 2011 le vulnerabilità tradizionali verrano utilizzate in modo più strutturato per scopi più ampi (furto di informazioni, hactivisim, etc.).
Interessante notare che ancora nel 2011 sono stati rilevati residuati virali quali Conficker, MyDoom e Slammer. Per contro, a detta del produttore di San Francisco, i virus di tipo più vecchio quali infezioni dei settori di boot e file DOS, sarebbero in via di estinzione (ironia della sorte era appena uscito il report ed è stata rilevata una nuova infezione informatica diretta al Master Boot Record che ha sollevato una certa attenzione nell’ambiente).
Interessante anche l’impatto degli eventi mondiali sulla qualità e quantità del traffico: la rete di sensori Cisco ha difatti rilevato un picco di traffico peer-to-peer (in particolare BitTorrent) nell’ultima parte dell’anno coincidente, temporalmente, con la rivelazione dei “segreti” di Wikilieaks che ha portato gli utenti, viste le misure di arginamento tentate dalle autorità statunitensi, a ricercare vie parallele per avere mano ai documenti.
Meno Spam per tutti!
I produttori di sicurezza raramente vanno d’accordo tra loro, tuttavia, nel caso dello Spam, le indicazioni del gigante di San Jose sono in sostanziale accordo con quelle di McAfee. Il quarto trimestre del 2010 ha registrato un calo considerevole delle mail indesiderate, verosimilmente imputabile alle operazioni di pulizia su vasta scala compiute all’inizio dell’anno passato nei confronti delle grndi botnet: Lethic, Waledac, Mariposa e Zeus; e più avanti nel corso del medesimo anno nei confronti di Pushdo, Bredolab e Koobface.