Last Updated on February 6, 2011
Sembra che le voci di un possibile matrimonio tra Microsoft e Nokia, siano destinate a trovare conferma tra pochissimi giorni, forse addirittura l’11 febbraio. Il matrimonio dovrebbe avere come dote principale Windows Phone 7 che potrebbe andare ad equipaggiare i terminali di casa Nokia, che in tal caso vedrebbe modificare drasticamente la propria immagine: da produttore di una piattaforma completa (hardware più software) a semplice costruttore di terminali, alla stregua di altri colossi quali LG, HTC, (parzialmente) Samsung, etc.
Gli ingredienti ci sono tutti: in primo luogo da settembre 2010 al timone (sarebbe meglio dire alla slitta) del gigante finlandese c’e’ proprio un enfant prodige Microsoft, Stephen Elop, che per la prima volta ha spodestato un finlandese dal gradino più alto dell’azienda; in secondo luogo è ormai noto che Symbian e MeeGo (rispettivamente i sistemi operativi mobili per la fascia medio-bassa e alta del mercato), anche se su piani diversi, stanno arrancando per obsolescenza tecnologica (Symbian) e per la difficoltà di imporsi in un mercato dove l’Androide, la Mela e il Lampone oramai la fanno da padroni (con conseguente calo continuo dei profitti)
Ma se Esp00 piange, Redmond non ride: dall’altra parte dell’Oceano la situazione non è molto diversa. Sebbene l’ultimo nato di casa Windows sia un prodotto dignitoso, stenta comunque a diffondersi a causa del ritardo nel lancio e di alcune mancanze di gioventù (e di time-to-market) difficilmente perdonabili.
In questo senso si spiega dunque la strategia, applicabile ad entrambi i coniugi di questo matrimonio d’interesse, di appoggiare la sinergia su un ecosistema già esistente di terminali e servizi.
Con tutta probabilità il matrimonio porterà in dote ai Finlandesi Windows Phone 7 ed agli americani la possibilità di poter sfruttare la diffusione (ed il valore del brand) del principale produttore mondiale di terminali per numero di diffusione. Tutte rose e fiori quindi? Per niente affatto: sul piatto delle leggi di mercato dovrà essere lasciata almeno una vittima illustre. Tre sistemi operativi sono troppi per Nokia, per cui lo storico Symbian dovrà rassegnarsi a un mesto prepensionamento, oppure MeeGo non vedrà mai la maturità, interrompendo la propria carriera incompiuta nel bel mezzo di una stentata adolescenza.
Certo mi viene da storcere il naso al pensiero, ma oramai ho abbandonato Symbian senza troppi rimpianti, se non la romantica nostalgia di un sistema operativo che ha accompagnato la mia crescita professionale oramai da quasi 10 anni. Se invece guardo alla questione da una prospettiva più ampia, due sono le considerazioni che sorgono spontanee: una su un piano strettamente legato al mondo mobile ed una, più generale, relativa alla cultura manageriale:
- Relativamente al mondo mobile ho la sensazione che direttamente o indirettamente in questo matrimonio entrerà anche Intel: è vero che il colosso di Santa Clara ha storto il naso (con malcelata altezzosità) al fatto che Microsoft abbia pericolosamente strizzato l’occhio ad ARM, ma è altrettanto vero che Intel sta sviluppando MeeGo congiuntamente con Nokia e sta contemporaneamente investendo (anche) in tecnologie di sicurezza mobile con l’acquisizione di McAfee. Vedo quindi difficile una strategia mobile autarchica in un mercato che sembra ormai lasciare poco spazio agli outsider anche se dotati della potenza di fuoco di Santa Clara;
- Più in generale la mossa di Stephen Elop appare molto azzardata ma ribadisce un concetto: in un mercato globale e aggressivo il manager rompe le regole e gli equilibri. Non è un caso che lo stesso Elop stia, proprio in questi giorni, avviando una operazione di “mietitura” (di teste) all’interno dei papaveri Nokia responsabili dell’eccessiva inerzia dell’azienda. In maniera superficialmente banale, non ho potuto fare a meno di accostare la temerarietà (e mi auguro la vision) del CEO Nokia a quanto sta accadendo in questi giorni alla prima (e quasi unica) fabbrica nazionale di automobili, anche lei nel bel mezzo di un matrimonio d’interesse con un partner d’Oltreoceano che sta sconvolgendo i piani di una economia tradizionale.
Un’altro colosso sul piede di guerra nell’affollatissimo mercato mobile. Vedremo se il matrimonio snaturerà l’immagine di Nokia oppure l’azzardata scommessa di Elop darà i suoi frutti, restituendo lo smalto (e le quote di mercato) ad una nobile azienda che appare indirizzata verso la via del declino.
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