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Last Updated on January 15, 2011

L’inusuale accostamento che contraddistingue il titolo di questo post prende spunto dal titolo della commedia che ho visto ieri sera (notevole successo nei cartelloni romani, i più arguti avranno già intuito il titolo). Con l’occasione ho rivisto una coppia di amici che non vedevo da un bel pezzo. La buona creanza vorrebbe che in circostanze come queste ci si saluti con Baci e Abbracci, ma come spesso accade non sono riuscito a lasciare la mia smania per la tecnologia fuori delle porte del teatro. Con malcelato orgoglio ho scoperto difatti che il mio amico è assiduo lettore di queste pagine, con la conseguenza che, come si dice da queste parti, è “andato in fissa” per l’Androide.

Fortunatamente per lui la “fissa” è arrivata al momento giusto poiché mi ha confessato che Babbo Natale,  probabilmente anche lui assiduo frequentatore di questo blog, ha lasciato sotto il suo albero uno splendido Galaxy S, e sotto quello della sua dolce metà un altrettanto splendido HTC Desire HD.

Ormai ho perso il conto degli amici che ho convinto a salire sul carro di Mountain View (ai quali si è da poco aggiunto anche il mio caro amico, collega e blogger  David Cenciotti) e anche se continuo a constatare con ironica amarezza che l’unico che ancora manca all’appello è mio fratello (ma spero sempre in un infarto improvviso del suo Blackberry), devo comunque ammettere che nessuno di loro si è (ancora) pentito dell’acquisto.

Bene! La fase 1.0 dell’Androide, lo smartphone, può dirsi conclusa e siamo ormai maturi per la fase 2.0: il tablet.

Lasciando per un attimo le rive del Tevere e analizzando il panorama a livello globale i  tempi sono (quasi) maturi: la notizia di questi giorni è il brusco calo relativo alle vendite dei PC worldwide nel corso del 2010 secondo i dati dei maggiori analisti di settore IDC e Gartner (che come al solito non sono d’accordo su quasi nulla). I colossi delle ricerche di mercato, in due studi distinti relativi alle vendite su scala planetaria, hanno rilevato che nel corso dell’anno appena terminato l’incremento su base annua relativo alle vendite dei PC si è attestato rispettivamente al 2.7% e 3.1% a fronte di previsioni che i due colossi attestavano rispettivamente al 5.5% e 4.8%.

IDC identifica la causa di questa debacle planetaria, oltre che in una generale tendenza al risparmio dei consumatori (che raschiano  il fondo del barile delle risorse dei loro vecchi PC), al fenomeno di cannibalizzazione delle tavolette, che hanno spostato verso di sé l’attenzione (e il portafoglio) di molti acquirenti, soprattutto se interessati a funzioni business (consultazioni di documenti o posta elettronica). Questi utenti non sono particolarmente esosi di CPU ma probabilmente tra breve i tablet strizzeranno gli occhi anche  agli hardcore user (come si definiscono in termine tecnico) se si considera che Sony Ericsson sta per lanciare sul mercato il Playstation Phone equipaggiato con l’Androide, specificamente rivolto ai videogiocatori mobili.

Ad ogni modo tornando al nostro microcosmo, dopo aver ammirato lo splendore dei gioielli di famiglia dal cuore  pulsante d’Androide, il discorso non poteva che finire sui tablet: il mio amico ha elevate esigenze di mobilità, necessita di leggere la posta elettronica, consultare documenti e nel contempo deve portarsi dietro cataloghi da mostrare (come è cambiato il mondo rispetto ai bei faldoni di una volta!): in parole povere l’humus tecnologico ideale per un tablet che non a caso rientra nelle sue prossime intenzioni di acquisto.

Poche parole ed ecco che, inevitabilmente, si materializza la domanda che nessun geek vorrebbe sentirsi porre:

Quale Tablet mi compro?

La risposta non è banale poiché si compone in due piani: un piano soggettivo e un piano (s)oggettivo. Necessita quindi di un post dedicato in cui spiegherò cosa ho risposto a questa domanda e perché…

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