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Last Updated on January 8, 2011

Una volta i piccioni viaggiatori trasportavano i messaggi, oggi i canarini azzurri trasportano gli ordini della Corte Federale USA.

Parlando di sicurezza sembra proprio che il Social Network sia destinato a diventare (nel bene e nel male) il protagonista del 2011, e questo non solo perché le previsoni dei principali produttori lo identificano come vettore privilegiato delle nuove forme di Malware.

E’ di oggi la notizia che, in data 14 dicembre il Dipartimento Di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe ordinato a Twitter di fornire tutte le informazioni relative all’account (corrispondenza, tweet, etc.) di alcuni utenti legati a Wikileaks dal 1 novembre 2009 ad oggi. Al Social Network sarebbero stati forniti 3 giorni per fornire le informazioni richieste.

Gli utenti in questione sono:

  • Birgitta Jónsdóttir (@birgittaj), uno dei 63 membri del parlamento isalndese;
  • Bradley Manning, il soldato dell’esercito U.S: accusato di avere svelato informazioni classificate;
  • Jacob Appbelbaum (@ioerror), volontario di WIkileaks;
  • Rop Gonggrijp (@rop_g), hacker olandese e co-fondatore del Provider XS4ALL);
  • Ed infine, l’immancabile Julian Assange, ormai noto fondatore di Wikileaks.

Gli (inizialmente) ignari uttenti sono stati oggetto di un provvedimento 2703(d), che consente alla polizia di ottenere determinate informazioni da un sito Web o da un provider nel caso in cui le stesse siano

“relevant and material to an ongoing criminal investigation.”

La notizia è stata diffusa il 7 gennaio dal membro del parlamento islandese Birgitta Jónsdóttir, coinvolta nella richiesta, poiché, in maniera apparentemente inspiegabile, ieri pomeriggio è stata avvisata dal Canarino Azzurro Twitter dell’esistenza dell’ordine e della possibilità di opporsi entro 10 giorni alla richiesta di informazioni.

A questo link il testo della mail.

Il motivo di questo dietrofront, è solo apparentemente inspiegabile. Secondo il commentatrore di CNET il provvedimento 2703(d), così come imposto a Twitter, potrebbe essere incostituzionale in quanto richiede la notifica al diretto destinatario. Questo fatto ha probabimente indotto il Giudice Magistrato Theresa Buchanan, autore del provvedimento, di rivelarlo lo scorso giovedì (PDF) e autorizzare di conseguenza Twitter a

“disclose that order to its subscribers and customers,”

La questione riapre in maniera drammatica il problema del concetto di privacy del social network, ed io personalmente ci vedo anche un problema più ampio relativo alla disponibilità e all’utilizzo dei miei dati da parte del Provider di Servizi:  è vero che questo è un caso limite, ma non posso fare a meno di pensare che anche il sottoscritto, come molti altri compagni di (s)ventura utilizza il social netework. Certo è vero che non mi verrebbe mai in mente di utilizzarne la mail per scopi connessi ad attività diverse da quelle del mio tempo libero, anche se posso facilmente immaginare che nella remota eventualità in cui fossi coinvolto in questioni del genere, gli eventuali indagatori controllerebbero qualsiasi mia traccia, reale o virtuale, su questo pianeta.

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