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Last Updated on December 24, 2010

Il 2011 sarà l’anno della definitiva consacrazione del Cloud (soprattutto per le implicazioni di sicurezza). A conferma di questo arriva la notizia che la NATO adotterà tecnologia Cloud IBM per il proprio quartier generale di Norfolk.

Sebbene si preveda una diffusione massiccia da parte di tutta l’Alleanza Atlantica, è bene non farsi prendere da facili entusiasmi: all’inizio il sistema verrà usato da pochi utenti in un ambito ristretto (e isolato da Internet).

Il cloud consente di consolidare, uniformare (e astrarre) le diverse tecnologie e sorgenti di dati che oggi compongono l’infrastruttura NATO, si adatta inoltre perfettamente alle esigenze logistiche e di processo dell’Alleanza Atlantica che presenta una organizzazione che, per quanto distribuita e frammentata, deve seguire processi comuni. Secondo le parole di Joahn Goossens, Technology Manager del quartier generale di Norfolk:

Let’s say a Dutch soldier is wounded on the battlefield. He has to be evacuated by a German helicopter and taken to an American hospital. It gets very complex in international scenarios. We hope to create a pipeline where all this information can flow.

Il cloud quindi sembra la soluzione non solo alla frammentazione delle infrastrutture, ma anche alla frammentazione dei processi, poiché consente di creare una infrastruttura in cui le informazioni possono fruire in una ottica end-to-end, indipendentemente dalla natura del dato e dalla ubicazione geografica.

E forse in questo caso il problema della sicurezza è risolto definitivamente… Con la separazione fisica!

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