Last Updated on November 21, 2010
Qualche tempo fa un carissimo amico, concedendomi (aimè per lui) malriposta fiducia nelle mie facoltà e conoscenze di geek professionista, mi ha richiesto un consiglio per l’acquisto del suo nuovo smartphone, dopo essere stato abbandonato dal suo povero Nokia giunto ormai al termine di una onestissima e dignitosa carriera.
Nei circa 25 Km che separano la Via Portuense e Roma 70, nel corso di una telefonata, gli ho suggerito alcune indicazioni. Da soddisfatto possessore di un HTC Desire, circondato da colleghi e amici che non perdono occasione si sfoggiare l’ultimo acquisto (professionale o consumer) gli ho suggerito di rivolgersi verso un Androide, ad esempio il bel Samsung Galaxy S (anche se non impazzisco per i coreani) oppure un modello della famiglia Desire che in questi giorni, in attesa delle povere tredicesime, stanno inondando gli schermi televisivi.
Avendo recentemente espresso le mie riserve su Nokia (e la recente debacle dell’ammiraglio di famiglia N8 le conferma), ovviamente l’alternativa era rappresentata dall’Iphone 4 e dalle sue caratterisiche di design accattivamente, ottimo schermo, e vasta disponibilità di applicazioni (come noto il problema dell’antenna è tecnicamente irrilevante in Europa a causa della migliore copertura di rete), senza contare la proposta aggressiva di alcuni operatori (ad esempio H3G e Vodafone) che offrono per i privati offerte particolarmente allettanti.
Anche se a mio avviso nel campo degli smartphone l’Androide verde ormai “ha messo la freccia” (come si dice in termini tecnici), e per la prima volta sembrerebbe che Coupertino sia stata superata (ad esempio nel supporto della tecnologia NFC che il CEO di Gooogle ha “casualmente” sfggiato con circa 3 mesi di anticipo rispetto al concorrente); alla fine, per non essere banale (appunto) gli ho suggerito di andare a vederli, toccarli, provarli, sperimentare i diversi gradi di appagamento nel far scorrere il dito nelle diverse interfacce touch ed infine scegliere di conseguenza (stiamo parlando di utilizzo consumer, quindi ovviamente non mi sono dilungato su altri aspetti). Rispetto agli amici di oltreoceano, gli europei, ed in particolare gli abitanti del Belpaese, in fase di acquisto devono ancora provare con mano.
Non ci siamo più sentiti da quella volta ma credo che non sia rimasto particolarmente soddisfatto dal test di una settimana effettuato con un Androide di Mountain View (non so poi quale modello abbia provato).
Ci ho ripensato un po’ e quando ho visto la vignetta sottostante credo di aver capito di non averlo consigliato correttamente. In effetti nel suggerire un telefono io mi concentro più sulle caratteristiche del telefono che sulle caratteristiche del possessore, ed ecco che, ovviamente, se si inverte la prospettiva i risultati sono sorprendenti (ed estremamente reali):
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