Last Updated on November 9, 2010
I più cinefili avranno sicuramente riconosciuto nel suggestivo titolo del post un famoso film di Lee Tamahori che racconta l’agonia e le umiliazioni del popolo Maori, travolto dalla “cosiddetta” civilta urbana.
Mi piace questo titolo (sarebbe applicabile anche agli abitanti della città in cui vivo), tuttavia in ambito tech mi ricorda tanto il Sistema Operativo Symbian, per i meno tecnici la familiare interfaccia dei telefoni Nokia di fascia medio alta (e non solo) destinato ad una lenta agonia (di tecnologia e di mercato) per la concorrenza spietata di RIM, Apple e Google.
Per chi, come me è cresciuto a pane e Nokia (a parte un inizio con Motorola 8700 ed una infelice parentesi iMate) il tutto ha un sapore particolarmente amaro: mi sembra davvero impossibile che Nokia abbia perso tutto questo terreno in 3 anni e mi domando se le contromisure intraprese dal Gigante di Espoo (il cambio di CEO in primis) siano sufficienti per riguadagnare il predominio tecnologico e di fette di mercato (alla fine sono queste che contano) e soprattutto, dal punto di vista di noi poveri utenti, siano sufficienti a rinvigorire il potere del brand, ovvero la consapevolezza, per chi spende in media 4-500 euri, di acquisire un giocattolo hi-tech di valore che gratifica l’utente per il solo fatto di possederlo (come sono lontani i tempi in cui guardavo in estasi il mio E61, era il 2007 e di lì a poco l’iPhone avrebbe cambiato radicalmente il panorama). Questa caratteristica, in cui la Mela di Steve Jobs è maestra, è particolarmente difficile da raggiungere poiché è un mix indefinito di qualità estetiche e tecnlogiche.
Attualmente, a livello di diffusione, Nokia detiene ancora il primato ma le previsioni per il futuro a medio termine non sono rosee: il mantenimento delle quote di mercato è stato ottenuto con tagli di prezzo dei dispositivi (per cui nel 2009 Nokia è stata superata da Apple in termini di redditività) mentre nei terminali di fascia alta (quelli più redditizi per intenderci) la concorrenza di Apple, RIM e Google appare inarrestabile: una analisi di Gartner del 2009 (da prendere con tutte le cautele del caso) prevedeva che nel 2012 il sistema operativo di Google avrebbe avuto il secondo posto del mercato con il 14,5% a scapito del colosso finlandese (attestato attorno al 40%). Ad un anno di distanza sembra che le previsioni siano state ottimistiche: secondo una recente indagine di Canalys, Nokia detiene a livello mondiale il 33% del mercato, tuttavia la crescita di Apple (17% a livello mondiale) appare inarrestabile, mentre Android tocca ormai il 40% nel mercato domestico degli Stati Uniti. In ogni caso si nota la mancanza in tutte le analisi di Windows Mobile, mancanza che conferma il ritardo con cui il nuovo OS Mobile è stato rilasciato dal Gigante di Redmond, e il momento di difficoltà di RIM in attesa della diffusione del nuovo sistema operativo OS6 (ma anche qui si intravedono novità nel medio lungo termine con l’acquisizione di QNX che costituisce la base del tablet Playbook, la risposta canadese all’iPad).
Tornando al sottoscritto, nel mio ruolo inconsapevole di elemento statistico, ho contribuito anch’io a questo trend: da metà del 2010 sono passato, per uso professionale, dagli ottimi terminali della serie E del colosso di Espoo (dal 2007 a metà 2010 in sequenza: due E61 ed un E51 sopravvisuto ad un volo dal terzo piano) a due androidi (un Motorola Milestone che qualche benefattore ha pensato bene di rubarmi e l’attuale HTC Desire). Non sono affatto pentito del tradimento, (attualmente ne sto facendo troppi per fortuna solo tecnologici), anzi…
Vi lascio ancora un po’ di curiosità: la risposta alla domanda se il gigante finlandese a mio parere riuscirà a riprendersi la inserirò in un prossimo post, nel frattempo vi chiedo: voi che ne pensate? Quale sarà il vostro prossimo smartphone?
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Manca la risposta “ho 4 iphone (2 3g e 2 4g) fra me e mia moglie… quanti ne dobbiamo comprare ancora???” 🙂