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Last Updated on November 6, 2010

Sono da poco tornato dagli Stati Uniti, dove ho avuto la fortuna di essere ospite di un partner tecnologico (un noto produttore di Antivirus Giallo) che mi ha gentilmente ospitato a Las Vegas per un training al quale ho appiccicato un paio di giorni di vacanza a Nuova York per il ponte di Halloween (ma questa è un’altra storia).

Essendo un androidiano convinto, devo ammettere che ero affascinato dall’idea di poter approfittare del cambio dollaro euro, magari per mettere la mano su un Samsung Galaxy Tab. L’idea non è arrivata oltreoceano, anzi non è nemmeno uscita dall’aereoporto di Fiumicino, difatti in uno dei negozi di elettronica presso lo Scalo di Roma la delusione… Un Samsung Galaxy esposto in bella vista (era in bella vista anche il prezzo esorbitante), mi sono avvicinato riconoscendo la familiare interfaccia Android (o meglio Touchwiz familiare agli utenti Samsung), ho avvicinato un dito al display per provare la piacevole sensazione di scivolamento del desktop e… Ho constatato con estrema delusione la fatica con cui le pagine si trascinavano dietro la stanca mano… Ben altra cosa rispetto alla piacevole sensazione di scivolamento che mi godo puntualmente sul mio HTC Desire (e che ho provato ancora migliore sul Galaxy S per restare in famiglia).

Effettivamente è vero, temevo fosse una esagerazione, ma in effetti il caro Froyo non è ancora pronto (tanto per citarne uno: http://www.linux-magazine.it/news-188-Android-non-%C3%A8-pronto-per-i-tablet-PC.htm) per approdare nei Tablet…

E allora? Allora mi sono detto vado negli States, magari “per caso” capita che faccio un salto in un Apple Store bell’equipaggiato (mi sono immaginato nei panni di Clint Eastwood nella scena finale di Mezzogiorno di Fuoco armato di Carte di Credito invece che i classici pistoloni), vedo finalmente da vicino l’Ipad, magari ci scappa il colpo di fulmine e scatta la fatidica strisciata…

Prima tappa Las Vegas: Apple Store all’interno del Cesar’s Palace… Non mi sono fatto distrarre dalla fauna locale (mi è venuta in mente una scena di Beverly Hills Cop dei poliziotti al Night Club con Eddy Murphy che i Cinefili sicuramente ricorderanno) e mi sono indirizzato direttamente all’Apple Store, non troppo affollato devo ammettere, finalmente ho potuto toccare l’iPad e… Probabilmente il Cupido dei geek in quel momento era altrove (magari a giocare al casinò) perché il colpo di fulmine non è scattato… Si è bello, ho pensato, ma poi che ci faccio? Eppoi, va bene il cambio dollaro euro, ma 599 bucks sono sempre 599 bucks… E così me ne sono tornato a casa sconsolato. In fondo, ho detto, magari a New York lo vado a rivedere con più calma…

Tre giorni dopo ero a New York, in un albergo vicino alla Fifth Avenue (suona molto professionale), armato di libretti e tragitto programmato, non poteva naturalmente mancare la visita alla mitica quinta strada, e al suggestivo padiglione di vetro dell’Apple Store.

Superati i negozi che hanno reso famosa la Quinta nella mente degli abitanti di tutto il mondo, scattata la foto romantica sotto Tiffany (ovviamente), e la visita alla suggestiva Trump Tower, superata infine una molto meno romantica fila davanti allo store dell’Abercrombie (mi aspettavo fosse composta per la stragrande maggioranza da rappresentanti del Belpaese, e invece sono stato smentito), arriviamo all’Apple Store della Fifth Avenue. Devo ammettere che già dal caos per entrare al piano sotteraneo sono stato scoraggiato dal proseguire, ed in effetti all’interno la situazione era drammatica: una folla assassina, un viavai di ipad, improbabili clienti e assistenti affannati nelle loro t-shirt blue mi hanno fatto desistere dall’acquisto anche in questa occasione.

Tutto finito quindi? Nemmeno per scherzo… Guarda, la Lonely Planet suggerisce di visitare l’Apple Store di SoHo, dice che è il più bello, con i suoi due piani (di morbidezza per la povera carta di credito), oops di tecnologia! Beh, visto che oggi pomeriggio ci facciamo una passeggiata a Broadway magari un saltino ce lo facciamo…

Ed in effetti nel pomeriggio, tra una visita a Chinatown, e qualche negozio di Jeans siamo entrati nell’Apple Store di SoHo, finalmente con la calma e la lucidità di valutazione adatte ad un esborso economico importante. Rivedendolo: “Ebbene – ho pensato – si bello ma poi che ci faccio? Mah, nel fratempo fammi vedere la pagina del Corriere così vedo pure che ha fatto la Juve con il Milan”.

Effettivamente il contatto con il display e tutta un’altra storia al confronto del povero Galaxy Tab, in un caso il dito trascina stancamente le icone, in questo caso sembra proprio che sia il display a trascinare il dito, vista la fluidità e la piacevole senzazione di trascinamento delle icone. “Guarda la Juve ha vinto a Milano! Davvero? A questo punto credo proprio che sia un segno del destino, però, guarda come si naviga bene..”

A quel punto le (in)certezze hanno cominciato a vacillare, magari una volta che ce l’ho poi lo uso per vedere i video, eppoi c’e’ pure Angry Birds in HD. Quasi quasi…

Quasi quasi ho visto la prima t-shirt blue disponibile e senza pensarci troppo gli ho detto “I would like to buy an iPad”, “For Sure, any accessories?…”. Il resto è di facile immaginazione…

E si, alla fine come tanti anche io sono uscito dall’Apple Store con un improbabile zainetto di carta contenente l’iPad. Adesso però dobbiamo festeggiare. Come? “Guarda c’e’ un localino che fa gli aperitivi”, andiamo, magari riusciamo a berci un buon bicchiere di vino.

Ed effettivamente un buon bicchiere di vino l’abbiamo bevuto, e non so se ero più orgoglioso del mio iPad nuovo fiammante, o del fatto che il vino con cui abbiamo festeggiato era un ottimo verdicchio della mia terra… Proprio nel cuore della Grande Mela.

Come va l’iPad? Questo lo racconterò presto, assieme ad altre considerazioni. Adesso è ora di vedere il telegiornale, ovviamente in streaming sull’iPad…

This Post Has 3 Comments

  1. Mr. Dee

    Ottimo racconto

  2. BerniE

    Grande! Anghi tu! Ma non serviva volare negli States per provarlo, bastava un fischio 😉

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